Castellammare del Golfo

Già nel VI secolo a.C. Castellammare era un centro di riferimento per gli Elimi, la popolazione locale che la scelse come principale emporio commerciale, legato al territorio di Segesta. Rientrò nell’orbita cartaginese, divenendo un importante centro fortificato. Durante la dominazione araba l’abitato era chiamato Al-Madarig “gli scalini”, nome riferito ad una lunga scalinata che attraversava l’abitato suo punto più alto fino al mare. In questa fase Castellammare costituì uno snodo commerciale nevralgico, legato al mare e in particolare alla pesca del tonno, un’attività che avrà fortuna per secoli e fino al secolo scorso, come suggerisce la presenza della tonnara. Ancora oggi si osserva il rapporto tra la popolazione locale e il mare, attraverso il porticciolo, dove di mattina presto arrivano i pescherecci con il pesce fresco. Basta osservare dal Belvedere la posizione privilegiata dell’abitato, abbracciato dal suo golfo, per capire il legame indissolubile fra terra e mare.

Quando si parla di Castellammare, non si può non parlare anche di Scopello, un pittoresco borgo cresciuto intorno a un baglio settecentesco, il cui litorale è fatto di piccole calette di ciottoli bianchi: un posto diventato quello del cuore per tanti turisti. E a Scopello c’è anche un’antica tonnara che merita sicuramente una visita, anche per la presenza dei due meravigliosi Faraglioni che si ergono nelle acque limpidissime. E poi non potete assolutamente perdervi un posto unico al mondo: la Riserva Naturale dello Zingaro, una riserva fatta di mare turchese, sentieri di terra rossa, piante e animali rari e meraviglia. Tanta meraviglia.