Fondazione Majorana di Erice
Uno spazio aperto al dialogo scientifico e culturale
La Fondazione “Ettore Majorana” di Erice è un Centro di Cultura Scientifica fondato nel 1963 dallo scienziato Antonino Zichichi, con lo scopo di promuovere la scienza, la tecnologia e la cultura. Dal 2019 i suoi spazi, tra cui gli Istituti Wigner-San Francesco e Blackett-San Domenico, sono aperti al pubblico, rendendolo un vero e proprio contenitore culturale alla portata di tutti.
La Fondazione è dislocata in diverse sedi, tutte chiese sconsacrate di Erice: promuove attività post-universitarie quali workshop, seminari e convegni, per una scienza senza segreti e senza frontiere.
La sua missione è proprio quella di realizzare un “World Lab” aperto alle menti più brillanti, senza distinzioni di razza, ideologia, politica, religione o geografia. I giovani studiosi che vengono nel caratteristico borgo medievale della Sicilia Occidentale, lo fanno per contribuire alla risoluzione di nuovi quesiti per il mondo e per l’ambiente. Attraverso queste discussioni di gruppo, gli studiosi hanno la possibilità di parlare faccia a faccia con i leader del settore, gettando così le basi per la nascita di nuove idee dalla possibile risonanza mondiale.
Ed è proprio ciò che è successo fin dal 1963, quando Erice ha cominciato ad attrarre i più grandi esperti scientifici di fama internazionale. Uno di questi è stato Alex Müller che, dopo aver avuto modo di dibattere e dialogare apertamente con alcune giovani menti, ha acquisito spunti preziosi per scoprire la superconduttività ad alta temperatura, vincendo il premio Nobel.
All’interno degli ambienti della Fondazione è stato anche dato ampio spazio al connubio Arte – Scienza, attraverso installazioni temporanee e site specific di artisti come Piero Guccione, Umberto Mastroianni, e tanti altri. Le due discipline si incontrano affinché “la Cultura del nostro tempo non ignori i progressi della scienza”.
Entrando, il visitatore viene accolto dalla mostra permanente didattico-documentale, intitolata: “Storia del Centro Majorana” e che ripercorre più di cinquant’anni di vita della Fondazione, attraverso documenti fotografici, trafiletti di rotocalchi e pannelli illustrativi.
Invece, tra le mostre temporanee ricordiamo: “Fibonacci e il Numero Aureo”. La forma generatrice”, dove le opere classiche si mescolano a quelle contemporanee. A seguire, “Stelle, Costellazioni e Oroscopi” che ha affrontato in modo scientifico il tema dell’astrologia. E, infine, “Il monumento di Erice. Un percorso artistico 1931-1993”, omaggio allo scultore Umberto Mastroianni che, in occasione della venuta del pontefice Giovanni Paolo II, ha creato un bassorilievo celebrativo sul legame tra arte, scienza e fede.
Grazie al Centro di Cultura Scientifica, dedicato al premio Nobel Ettore Majorana, Erice ha vissuto una vera e propria rinascita. In questo modo, il piccolo borgo medievale continua ad attirare un’altra categoria di turisti, quelli che amano il sapere scientifico, nonché i più grandi scienziati di livello internazionale. E a distanza di 60 anni dall’apertura delle sue porte agli adepti della scienza, continua ad essere questa la sua missione: richiamare a sé le giovani menti, i possibili premi Nobel di domani, per inserirli fin da subito all’interno di un vero e proprio dialogo scientifico di stampo interculturale e senza frontiere.
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