Piazza Alicia
La Storia che resiste
Iconica piazza che accoglie i resti dell’ex Chiesa Madre, costruita sui ruderi di una moschea, poi ricostruita nel XVII secolo, ma quasi distrutta dal terremoto del 1968, oggi simbolo della cultura sacra e di quella laica.
Nel centro storico di Salemi tra strette vie, ripide scalinate, cortili e vicoletti è possibile ammirare la Piazza Alicia, dove si affacciano sia il Castello normanno sia gli antistanti resti dell’ex Chiesa Madre, che dialogano in questa contemporanea agorà grazie a un suggestivo intervento architettonico. Durante il regno di Federico II di Svevia, a fianco dell’imponente castello a difesa della città, fu costruita la Chiesa, con probabilità sui ruderi della moschea araba. Il campanile era una torre di guardia con duplice funzione, religiosa e di difesa. Nel XVII secolo la chiesa fu interamente ricostruita con un progetto dell’architetto palermitano Mariano Smiriglio, ma nel 1968, a seguito del grave sisma che colpì la città, questa fu gravemente danneggiata: della chiesa rimasero solo parte della cupola, alcune colonne della navata centrale e di quella trasversale.
Oggi rimaniamo affascinati davanti ai suoi ruderi, che sono uno degli interventi di ricostruzione, conservazione e riqualificazione urbanistica più interessanti al mondo, grazie al progetto di Álvaro Siza e di Roberto Collovà che hanno valorizzato gli elementi della chiesa rimasti intatti, simbolo della memoria distrutta dal sisma, ma anche gli elementi che scandiscono uno spazio comune esterno in cui si dispiega lo spazio della piazza sacra e di quella civica e laica, agorà-palcoscenico delle principali manifestazioni culturali e luogo d’incontro cittadino.
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