Festa dei morti in Sicilia: tra tradizione e curiosità
Giunti alla fine ottobre, mentre il resto del mondo si mobilita per l’arrivo di Halloween, la Sicilia si tinge di mille colori per celebrare la cosiddetta “Festa dei morti”, una delle ricorrenze più importanti dal punto di vista culturale e gastronomico.
Attenzione a non lasciarti intimidire dal nome. Se è pur vero che questa festività porta con sé il ricordo delle persone care che non ci sono più, è anche vero che il sentimento con cui viene vissuta è di assoluta gioia. La tradizione vuole, infatti, che nella notte tra l’1 e il 2 novembre i defunti portino giocattoli, frutta martorana, pupi di zucchero e altre leccornie in dono ai picciriddi (“bambini” nel dialetto siciliano).
Insomma, te lo anticipiamo fin da adesso: dimentica zucche, streghe e pipistrelli halloweeniani ai quali ci ha abituati l’immaginario anglosassone negli ultimi anni! In questo articolo vogliamo raccontarti le vere origini della Festa dei morti siciliana, le differenze con Halloween e, soprattutto, suggerirti cosa mangiare in Sicilia in questo periodo dell’anno!
L’origine della tradizione
In Italia, la Festa dei morti o “Commemorazione dei defunti” viene celebrata il 2 novembre, proprio il giorno dopo la ricorrenza di “Tutti i Santi”. Si tratta di una festività della Chiesa cattolica, che affonda però le radici nella tradizione pagana. Non dimentichiamo, d’altronde, che l’idea di una vita oltre la morte è sempre stata insita nell’essere umano.
Per comprendere meglio le origini di questa festività, facciamo allora un salto indietro nel tempo, quando i Celti celebravano la festa pagana di Samhain (“tutte le anime”) durante la notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre: si trattava del cosiddetto Capodanno celtico e segnava l’inizio dell’inverno.
In questo momento di transizione, si credeva che l’aldilà e il mondo terreno si sovrapponessero e che gli spiriti potessero così tornare in visita nelle proprie case. La paura connessa alla presenza delle anime si intrecciava dunque ai festeggiamenti per l’inizio del nuovo anno, che proseguivano per tutta la notte all’interno dei cimiteri.
Da questo breve racconto avrai già intuito che i riti pagani hanno influenzato non solo la famosa festività di Halloween (“All Hallows’ Eve”, cioè la vigilia di Ognissanti) ma anche le festività cristiane. Nell’anno 608 d.C., il Papa Bonifacio IV decise di istituire una festa cristiana che celebrasse Tutti i Santi. Circa duecento anni dopo, Gregorio IV spostò questa ricorrenza dal 13 maggio all’1 novembre, probabilmente per avvicinarla alla celebrazione pagana e così surclassarla. Ed è sempre con questo intento, che venne infine introdotta anche la Commemorazione dei defunti del 2 novembre.
Da allora, in ogni parte del mondo le tradizioni pagane del passato hanno continuato a esistere e intrecciarsi alle nuove festività cristiane. Anche in Italia la Festa dei morti ha assunto caratteristiche differenti a seconda della regione e tutt’oggi in Sicilia è fortemente sentita da grandi e piccini, sia nel sentimento religioso, sia in senso folkloristico e gastronomico.
Ma cosa avviene di così speciale in questo giorno? E che cosa distingue davvero la Festa dei morti da Halloween?
Continua a leggere per scoprire le caratteristiche e le differenze di queste due festività!
Festa dei morti in Sicilia: le differenze con Halloween
Cimitero comunale di Trapani – Photo Credits: Sicilarch
Sebbene la Commemorazione dei defunti sia presente in diversi paesi del mondo, in Sicilia questa festa assume un significato davvero particolare ed è profondamente legata alla tradizione culinaria, come d’altronde la maggior parte delle festività.
Come ti abbiamo anticipato all’inizio di questo articolo, la tradizione siciliana narra che nella notte tra l’1 e il 2 novembre le anime dei defunti tornino in visita ai propri cari.
Durante la loro permanenza, i morti nasconderebbero in giro per la casa giocattoli e pupi di zucchero, in realtà posizionati tatticamente dai genitori mentre i piccoli dormono. E così che la mattina del 2 novembre, al risveglio, bambini di tutte le età corrono in lungo e in largo in preda all’eccitazione, alla ricerca degli attesi doni.
È per questo motivo che nel mese di ottobre, in svariate città siciliane si svolgono le “Fiere dei Morti”, in cui è possibile acquistare giochi e dolciumi tipici del periodo (che ti sveleremo tra poco!).
E così, una volta scovati i giocattoli e dopo aver imbandito la tavola per accogliere le anime in visita, grandi e piccini si recano in visita al cimitero per una visita tutt’altro che cupa. Come raccontava anche lo scrittore Andrea Camilleri: “Il 2 di novembre ricambiavamo la visita che i morti ci avevano fatto il giorno avanti: non era un rito, ma un’affettuosa consuetudine”, vissuta con gratitudine anche dai bambini.
Insomma, la Festa dei morti in Sicilia è un ponte che unisce le diverse generazioni e permette di preservare il ricordo gioioso di chi non c’è più, anche nei più piccoli. Si tratta di un momento dalla forte connotazione educativa, che consente ai bambini di non percepire la morte come un evento triste, ma come qualcosa di naturale.
Dopo l’uscita del film di animazione Coco, realizzato dalla Disney/Pixar, negli ultimi anni la ricorrenza siciliana è stata spesso associata al Día de los muertos messicano. Ma si sa, la festività più in voga pressoché ovunque in questo periodo dell’anno, è un’altra: come avrai intuito stiamo parlando di Halloween, la festa anglosassone che si celebra la notte del 31 ottobre.
Percepita come una moda importata dall’estero soltanto per scopi commerciali, questa festa fa storcere il naso ai più tradizionalisti, che temono che gli usi e i costumi locali possano lentamente andare persi. I più estremisti credono addirittura che si tratti di una festa diabolica e malvagia.
In realtà, come abbiamo visto poche righe più su, la ricorrenza pagana e quella cattolica sono due facce della stessa medaglia, perché le motivazioni da cui hanno origine contengono numerose similitudini.
Quali sono, allora, le differenze tra la Festa dei morti in Sicilia e Halloween?
Come abbiamo visto, anche nel mondo pagano si credeva che le anime tornassero in visita durante la notte. Per questo, era tradizione accendere lanterne create con rape intagliate e indossare grandi maschere paurose per scacciare gli spiriti malvagi. Come avrai visto in tantissimi film e serie tv, questi elementi caratteristici si sono evoluti fino a oggi.
È così che le rape sono state sostituite dalle zucche e durante la notte del 31 ottobre le strade si popolano di adulti e bambini travestiti da fantasmi, mummie, streghe, vampiri e chi più ne ha, più ne metta! Anche le facciate delle case si vestono a festa, tra decorazioni e ragnatele, e si preparano ad accogliere i bambini che per tutta la sera busseranno alle porte recitando la famosissima domanda “Dolcetto o scherzetto?”, nella speranza di ricevere dolci e caramelle. Insomma, anche nei paesi anglosassoni, i bambini vivono una festività legata alla morte e agli spiriti in maniera del tutto spensierata.
Nonostante Halloween abbia ormai fatto capolino anche in Sicilia, con i suoi costumi colorati e il suo immaginario pauroso, in Sicilia persiste la tradizione dei regali per i più piccoli e, soprattutto, la grande tradizione gastronomica dei dolci dei morti.
Vuoi scoprire tutte le bontà da assaporare in Sicilia tra ottobre e novembre?
Preparati a prendere appunti, stiamo per svelartele!
I dolci tipici della Festa dei morti siciliana
Non esiste festa in Sicilia che non venga vissuta all’insegna della buona gastronomia… e i dolci tipici della Festa dei morti siciliana non sono da meno!
Intorno alla metà di ottobre, bar, pasticcerie e panifici di tutta l’isola si riempiono di bontà dai mille colori con cui viene preparato il tipico cannistru del 2 novembre, un cesto ricco di frutta secca, dolci e biscotti che simboleggia un’offerta ai propri cari defunti.
Ecco allora quali sono i dolci imperdibili, quelli che devi assolutamente assaggiare almeno una volta nella vita!
- La Frutta di Martorana, preparata con pasta di mandorla (o pasta reale): una vera e propria opera d’arte. Dipinti a mano uno per uno, questi dolcetti vengono realizzati solitamente a forma di frutta e verdura utilizzando apposite formine in gesso. Immagina una distesa di fragole, fichi, pesche, pomodori, pannocchie, cui negli anni si sono aggiunte varianti originali come uova fritte, gamberi, panini con le panelle e, ricollegandoci ai simboli di Halloween, anche zucche!
- I Pupi di Zucchero (pupi ri zuccaru o pupaccena), sculture di zucchero decorate con colori vivaci, tradizionalmente dalla forma antropomorfa. Anche questo dolce si è evoluto nel tempo, andando incontro alle mode e ai gusti dei bambini. E così, accanto a paladini e dame, oggi potresti trovare i personaggi più amati dei cartoni animati.
- I Crozzi ‘i mottu (ossa dei morti), biscotti aromatizzati alla cannella e chiodi di garofano, composti da una base caramellata e da una parte superiore bianca e friabile che richiama, per l’appunto, le ossa. La loro preparazione è davvero particolare poiché per ottenere la loro caratteristica consistenza, prima della cottura in forno, i biscotti vengono lasciati asciugare al sole per due o tre giorni.
- I biscotti della tradizione: impossibile scegliere, dovresti provarli tutti!
– Il Misto Siciliano, ovvero i biscotti tetù e teio, dalla consistenza morbida e ricoperti di glassa bianca o nera.
– I Taralli, aromatizzati al limone e ricoperti di glassa di zucchero.
– I Mustazzoli al vino cotto e le Reginelle, entrambi ricoperti da semi di sesamo.
Ma vogliamo dedicare una piccola parentesi anche alle delizie salate, che non possono mancare sulle tavole del 2 novembre: il macco di fave e la muffoletta, un panino rotondo cunzato (condito) semplicemente con olio, sale, pepe e acciughe. Tanto genuino, quanto prelibato, grazie alle materie prime di altissima qualità come l’olio d’oliva DOP delle valli trapanesi.
Quale di queste specialità ti piacerebbe assaggiare?
Probabilmente starai pensando “Tutte!” e lo capiamo benissimo, è difficile trattenersi di fronte a cotanta bontà!
Esplorare la Sicilia occidentale nel periodo tra ottobre e novembre è l’occasione perfetta per scoprire aspetti inediti legati alle antiche tradizioni locali quale è, per l’appunto, la Festa dei morti. Una ricorrenza tanto intima, quanto gioiosa, colorata e ricca di gusto.