Salaparuta
L’antico centro di Salaparuta, a 385 metri s.l.m., fu distrutto dal violento terremoto del gennaio del 1968 che stravolse l’intera Valle del Belice. Le rovine dell’abitato storico sono ancora oggi visibili a memoria di questo tragico evento. In particolare, giungendo si percorre il vecchio tracciato planimetrico, dove si scorgono i resti delle case e le rovine del Castello, costruito dalla famiglia Paruta, da cui l’abitato prende nome di Salaparuta nel ‘500. Sono inoltre visibili i muri della Chiesa Madre, di epoca barocca, e l’ex convento dei Cappuccini del XVIII secolo. Oggi nella nuova Matrice del paese di Salaparuta sono conservate alcune opere salvate dal terremoto: una statua del ‘400 di S. Caterina di Alessandria, attribuita a Bianca principessa di Navarra, un pregevole Crocefisso (1755) di Fra Benedetto Valenza, posto sull’altare maggiore, e la Madonna con Bambino seduta su un albero di pero, ai cui piedi stanno inginocchiati San Giovanni Battista e San Nicolò di Bari, opera del Piraino (sec. XVI).
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