Polo museale di Salemi
I mille tesori di Salemi in un unico polo
L’affascinante borgo di Salemi è costellato da un ricco circuito di musei, molti dei quali riuniti all’interno del Polo Museale, che custodiscono con cura il suo prezioso patrimonio storico-artistico.
Il Polo Museale si trova all’interno di un ex Collegio dei Gesuiti, fondato nel 1628 ed edificato dal 1652 per il beneficio pubblico e l’insegnamento della virtù. Il circuito comprende cinque diversi musei civici, suddivisi per categorie e nati per intraprendere un viaggio nei tanti secoli di storia e tradizione: dall’arte sacra all’archeologia, dal Risorgimento alle tradizioni popolari, fino a giungere a temi di interesse civico con le officine della legalità e il museo della mafia.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i musei che fanno parte del Polo Museale di Salemi:
1.Museo dell’Arte Sacra
Sorge al piano terra dell’ex Collegio dei Gesuiti e raccoglie tutti i tesori che un tempo erano custoditi nelle chiese salemitane prima del terribile evento del terremoto del Belice. Una volta recuperate, nel 1982 la curia vescovile di Mazara del Vallo e il Comune di Salemi hanno stabilito che queste opere dovessero essere custodite all’interno del Museo comunale del borgo salemitano. Successivamente, a seguito di una riorganizzazione museale generale, quest’ultimo venne rinominato proprio Museo dell’Arte Sacra.
Tra i reperti di grande valore, restaurati e riportati quasi del tutto, alla loro bellezza originale, si annoverano: sculture di legno o in marmo, arredi sacri, statuette votive e dipinti che dall’arte classica vanno a quella moderna, toccando anche il Rinascimento e il Barocco.
Nel 2007, il polo venne ristrutturato e adeguato alla contemporaneità, ampliando ulteriormente il suo catalogo di beni culturali di alto prestigio.
Per maggiori informazioni visita il sito
2. Museo Archeologico
Nata nel 2005, l’area Archeologica venne inaugurata con una mostra che ha ripercorso, dal 1995 al 2005, i dieci anni di scavi nel territorio salemitano. Grazie a questo laborioso lavoro, sono emersi oggetti antichissimi e di grande valore, tra cui gioielli e anfore tutt’ora visibili all’interno delle stanze, rimodernate nel 2011.
Il visitatore diviene già protagonista di un viaggio che lo conduce dalla preistoria fino al Medioevo, attraverso cinque sale, in cui sono custoditi i reperti ritrovati durante gli scavi a seguito del terremoto del Belice del 1968 nelle zone di: Mokarta, Monte Polizio, San Miceli, Contrada Pitrazzi e nel centro storico. Inoltre, in collaborazione con le Università straniere svedesi, norvegesi e americane, la soprintendenza ai beni culturali di Trapani è riuscita a riportare alla luce anche altri ritrovamenti, provenienti dall’antico castello Normanno di Salemi.
Se vuoi approfondire visita il sito
3. Museo dell’Unità d’Italia o del Risorgimento
Il Museo del Risorgimento ripercorre le tappe che a partire dai moti del 1848 condussero all’Unità d’Italia e alla monarchia di Vittorio Emanuele II.
Nato proprio in occasione del centenario dell’arrivo di Garibaldi, il museo è soprattutto un’ode ai Mille e al suo valente condottiero, nonché una dimostrazione dell’importante ruolo di Salemi all’interno della lotta contro i Borboni. Da non dimenticare infatti, che Salemi è stata proclamata la Prima capitale del Regno d’Italia, ancor prima di Torino, seppure il suo autorevole ruolo abbia avuto la breve durata di un unico giorno glorioso.
Diviso in due sezioni, quella legata ai moti del 1848 e l’altra del 1860, l’esposizione permanente conserva diversi reperti storico-documentali, tra cui lettere, fotografie e armi da guerra a testimoniare un’epoca importante non solo per la Sicilia, bensì per l’Italia intera.
Oltre alle baionette, fucili e altri espedienti bellici, il museo custodisce anche delle tele dei “decurioni” che firmarono all’unanimità una petizione affinché Giuseppe Garibaldi prendesse la dittatura del paese, dopo il suo impegno dimostrato soprattutto nei riguardi della Sicilia.
Per saperne di più visita il sito
4. Museo della Pietra Campanedda
La “Pietra Campanedda” è una tipica pietra salemitana, unica in tutto il mondo, tanto da essere inserita nel Registro delle Eredità Immateriali dell’UNESCO.
Il suo nome così particolare deriva dal dolce e antico suono che la pietra emana quando viene appena battuta dallo scalpello e che ricorda quello di una campanella.
Estratta fino agli anni ‘50 dalle cave del territorio di Pizzoluongo, si tratta di un materiale lapideo di grande versatilità nella lavorazione, ma soprattutto di resistenza meccanica alle spinte di compressione e del passare del tempo. Queste caratteristiche di duttilità e resistenza l’hanno resa la prediletta nella costruzione degli antichi edifici del centro storico di Salemi.
Il suo tipico colore giallo la rende inconfondibile nel mezzo delle viuzze del borgo. All’epoca, era opera delle maestranze locali lavorarla in modo creativo, al fine di arricchire le facciate delle chiese e dei palazzi di una Salemi antica, ma che ancora ad oggi sopravvive nel contemporaneo.
Tuttavia la grande e atavica tradizione artigianale legata a questa pietra preziosa rischia di perdersi: a renderle ancora omaggio ad oggi ci sono gli artigiani Scalisi, eredi di una passione che ha legato le famiglie al dolce suono della campanella salemitana.
All’interno del Polo Museale è possibile ammirarne le collezioni.
5. Museo della Mafia
L’inaugurazione del Museo della Mafia è avvenuta in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, un periodo che ha anche visto l’ascesa di quella dolorosa macchia nera della storia italiana: appunto, la Mafia.
Suddiviso in dieci cabine elettorali, l’esposizione permanente conserva tutte le attività mafiose legate a Cosa Nostra: il ruolo della famiglia, la politica, il rapporto con la religione, le intimidazioni della gestione dell’energia e dell’acqua, fino alle terribili stragi e al carcere.
Nel tunnel dedicato alla “Palermo felicissima” sono, invece, esposte le varie fasi di un grande abuso edilizio che termina con la visione di un cadavere mummificato, riprodotto dall’artista Cesare Inzerillo. Mentre, ai lati si fronteggiano delle foto silenziose e al tempo stesso di fuoco, quelle della Palermo distrutta dalla presenza della Mafia e le altre di un’utopica città, quella che sarebbe potuta diventare uno dei centri più fiorenti del mondo intero.
Successivamente, si passa al labirinto, dove si conserva cronologicamente la storia di Cosa Nostra, attraverso la ricostruzione degli articoli di giornale più significativi di quel periodo oscuro. A seguire, invece, si entra nella sala delle pale eoliche, memento di quei paesaggi devastati con questo espediente, per volere mafioso. In questa stanza, un pavimento erboso fluisce su uno schermo che proietta proprio il fruscio delle pale al contatto con il vento, in un continuum spaziale che richiama la natura.
A seguire, un murale racconta le vicende delle vittime dell’organizzazione criminale siciliana, dimostrando anche che, per alcuni di loro, la lotta non è ancora finita.
Infine, prima di concludere il tour, i visitatori possono visionare documentari e interviste sul tema.
Per approfondire visita il sito
Orari di Apertura:
Polo Museale
Da Martedì a Domenica
11:00 – 13:30
14:30 – 19:00
Museo dell’archeologia
Da Martedì a Domenica
11:00 – 13:30
14:30 – 19:00
Museo dell’arte sacra
Da Martedì a Domenica
11:00 – 13:30
14:30 – 19:00
Museo del Risorgimento
Da Martedì a Domenica
11:00 – 13:30
14:30 – 19:00
Museo della Pietra Campanedda
Da Martedì a Domenica
11:00 – 13:30
14:30 – 19:00
Museo della mafia
Da Martedì a Domenica
11:00 – 13:30
14:30 – 19:00
Ogni prima domenica del mese, come stabilito dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana e in linea con le disposizioni del ministero della Cultura, i musei sono aperti e l’ingresso è gratuito.
Dove dormire
Altre idee per il tuo viaggio
- Nelle vicinanze
- Da non perdere
- Musei