Orestiadi n°44
Oggi il Festival, in questa Festa delle arti contemporanee che vivrà il territorio, si racconterà al suo pubblico, tracciando un primo bilancio e guardando al futuro.
Alcune anticipazioni del nostro festival:
Gibellina Città Teatro: una lunga notte del contemporaneo, in cui la città di Gibellina si metterà in scena, attraverso i suoi luoghi simbolo. Le opere d’arte urbana vivranno in un percorso originale fatto di performances inedite tra arte, musica e teatro.
Il racconto dell’arte, l’arte si racconta: al Baglio Di Stefano per raccontare l’inscindibile rapporto che in questi anni i linguaggi della contemporaneità hanno vissuto a Gibellina, in particolare il dialogo tra teatro e arti visive, matrice da sempre del nostro Festival.
Il centenario di Andrea Camilleri: un evento unico e irripetibile al Cretto di Burri per ricordare Andrea Camilleri, a cento anni dalla sua nascita, attraverso la sua preziosa scrittura, grazie agli artisti che continuano a mantenerla viva.
L’Orestea una riscrittura: nel 1981, per celebrare la rifondazione della città e segnare l’alba di un destino tutto da riscrivere, sulle rovine della distrutta Gibellina, novella Troia e immaginario Palazzo degli Atridi, Ludovico Corrao riproponeva la recita dell’Orestea nel “siciliano poetico” ideato di Emilio Isgrò: un vigoroso messaggio di rinascita culturale per tutti i popoli minacciati dai sismi della storia e dai non meno potenti terremoti di civiltà operati dalla guerra.
In questi anni tante sono state le riscritture che sono approdate a Gibellina, ma oggi immaginiamo un progetto speciale, che metterà il Cretto e l’Orestea in un dialogo creativo unico, una produzione artistica che affronti il tema della riscrittura contemporanea dell’Orestea in più forme e grazie al contributo di più artisti.